Perché gli strumenti vanno e vengono nel rock? Il sassofono, ad esempio, dove era finito? Parte Gospel Singer (scritta con Kim Gordon) e ritrovi quel suono stridulo, urbano, marchio New York City seconda metà anni '70 e più indietro, sempre NYC ma anni '40, zona luminosa Charlie Parker. Non lo sentivi più da tanto e ti vengono in mente le favolose giacchette vintage di James Chance live a Milano, molto tempo fa. E, naturalmente, ti viene in mente lei, sala della Provincia, sempre molti anni fa, coscia importante e calze brutalmente smagliate, che fanno pensare a cose violentissime che lei ha saputo gestire alla grande, ribaltando la situazione, prendendosi il suo piacere.
Questo disco è magnifico anche perché c'è tanta storia sonica dentro (e recentemente era successo solo con la smagliante Grace Jones…). E suona brutale, feroce e sexy, sexy proprio da epoca pre-Aids, tanto per dire: dark room, cessi e boschetti per tutti, magari veloci veloci, ma bene, con soddisfazione. Sei pezzi già apparsi su un mini lp a inizio anno e sei nuovi. Lei e i Gallon Drunk, elencati in copertina uno dopo l'altro, quattro musicisti a pari merito sotto la sigla Big Sexy Noise. Bello. Sono elettrici e spietati, con chitarre grasse, organo sixties, rullanti (ben) maltrattati e sassofono appunto. Alcune cover importanti, tanto per ricordarci da dove veniamo: Kill Your Sons di Lou Reed, superba, That Smell dei Lynyrd Skynyrd, felicità pura. E ci sono gli inediti: God Is a Bullet prende ispirazione da Charles Manson (ossessione della signora da parecchio tempo) ed è un potentissimo duetto con James Johnston, si apre con una dichiarazione fiera (“Dying is easy / it's living that scares me”) e suona come il meglio dei Birthday Party. Bad for Bobby è un blues con accensioni improvvise di piacere alternate a piacevolissimi titillamenti.
Doppi sensi? Lei con le dita umidicce ci ha sempre giocato, della pornografia ha fatto questione centrale della sua poetica. Titola i suoi pezzi Diggin the Hole (sfuriata free), Another Man Comin (While the Bed Is Still Warm) dopata di "wah wah". E chiude con una furia metal strepitosa, Doughboy. La bellezza, sta negli occhi di guarda. Nelle strade.
di Franco Capacchione; RollingStone
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