sabato 26 novembre 2011

I mestieranti

Finalmente. Un peso in meno per la sinistra italiana, che già ne ha troppi. Il peso da cui s'è forse liberata (e almeno per un pò, visto che ormai ha scelto Silvio come alleato nel governo tecnico) è quello dell'antiberlusconismo. A martellare l'ex premier ora ci pensa la Lega, in un ritorno al futuro, in un revival dei bei tempi in cui, prima della riappacificazione in vista delle elezioni del 2001, il Cavaliere era agli occhi dei valligiani di Bossi il Cavaliere Nero, l'Orco di Arcore, il Miliardario brutto, sporco e cattivo. È ritornato ad essere così. Basta ascoltare gli sfoghi del popolo lumbard nelle varie sagre della polenta o del maiale pre-alpino o post-dolomitico.

O le parole dell'Umberto, ieri: «Quello pensa solo ai fatti suoi, ha lasciato il governo perchè le sue aziende stavano andando male». Berlusconi si è arrabbiato assai per queste accuse, e sarà gustoso vedere da adesso in poi la guerra fra due leader, piuttosto ammaccati, che in questi anni si sono riempiti vicendevolmente la bocca con i sentimenti profondi e fraterni che li univano: «Io mi fido solo di Silvio», «Io mi fido solo di Umberto». Ma figuriamoci.

I comici in questo periodo sono intristiti per il fatto di non avere più il nemico Berlusconi che li ha tanto fatti divertire, ma dovrebbero anche sacramentare. Perchè c'è un comico più bravo di loro, lassù in Padania, che gli ha rubato il mestiere.
di Mario Ajello; Il Messaggero

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