Solo i mercati credono ancora a Giuliano Ferrara. Quando il direttore del Foglio
ha annunciato che Berlusconi si sarebbe dimesso «a minuti», la Borsa si è
trasformata in un carnevale di Rio, salvo precipitare nella più stretta
quaresima dopo l’ovvia smentita dell’interessato. Nella migliore delle ipotesi
Ferrara è un burlone. Da discreto conoscitore del Cav. dovrebbe sapere che
Berlusconi non si è mai dimesso da nulla nella vita. Chi lo ha costruito in una
notte di luna piena si è scordato di inserire la retromarcia. Come imprenditore
e come politico ha sempre e solo comprato: si ricordano due uniche cessioni di
qualche rilievo, la Standa e Kakà, ma entrambe si sono poi rivelate un affare.
Un suo amico mi raccontò la natura di B. con una metafora: non è fuoco che
brucia, ma acqua che invade. E l’acqua non torna mai indietro. Può essere
fermata solo dagli argini. Purtroppo in Italia, lo si è visto anche in questi
giorni, quanto ad argini siamo messi maluccio.
Berlusconi è l’Anti Gambero, cioè l’Anti Politico. Un politico, al suo posto, si tirerebbe indietro o di lato e lascerebbe ad altri il compito di scottarsi, scommettendo sulla memoria corta degli italiani per ripresentarsi nel 2013 nei panni di novità candidabile al Quirinale. Ma B. si sente un eroe, un prescelto dal popolo come Napoleone o Gheddafi, fate voi. E gli eroi non arretrano, non trattano, non si dimettono. Gli eroi si inoltrano lungo un sentiero a spirale che li conduce alla gloria e poi alla disfatta, perché persino sull’orlo del baratro non resisteranno alla tentazione di fare un passo avanti.
Berlusconi è l’Anti Gambero, cioè l’Anti Politico. Un politico, al suo posto, si tirerebbe indietro o di lato e lascerebbe ad altri il compito di scottarsi, scommettendo sulla memoria corta degli italiani per ripresentarsi nel 2013 nei panni di novità candidabile al Quirinale. Ma B. si sente un eroe, un prescelto dal popolo come Napoleone o Gheddafi, fate voi. E gli eroi non arretrano, non trattano, non si dimettono. Gli eroi si inoltrano lungo un sentiero a spirale che li conduce alla gloria e poi alla disfatta, perché persino sull’orlo del baratro non resisteranno alla tentazione di fare un passo avanti.
di Massimo Gramellini; LA STAMPA
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