La sera andavamo a Palacio Berlusconi, così si chiama, in onore del Cavaliere, il bordello che ha aperto in Argentina, nella città di Rosario. Il nome è bello e fantasioso, e molto appropriato, ma gli arredamenti lasciano a desiderare dal punto di vista della fantasia.
Le solite tappezzerie rosse, le luci soffuse, i divanetti promiscui, gli angoli bui, la lussuria che trasuda dalle pareti. Suggerimenti per rendere Palacio Berlusconi più erogeno.
Gli amplificatori diffondano la voce di Ale Mussolini che canta - lo ha fatto anche ieri a radio Rai - «e Forza Gnocca, noi siamo tantissime....» (sul ritmo della vecchia «e Forza Italia....»).
Dal soffitto, devono pendere tante striscioline di carta, sulle quali sono riprodotte le frasi cult delle intercettazioni telefoniche pubblicate in queste settimane. Del tipo: «Avevo la fila fiori dalla porta, ce n’erano undici ma sono stato solo con otto». Oppure (Tarantini a Berlusconi): «ma lei, alle donne, che cosa gli fa? Impazziscono tutte per lei, e non lo dico per piaggeria». O ancora, ovvio: «La patonza deve girare».
Sui muri, i seguenti cartelli: «Forza Gnocca tira più di un carro di buoi» e «la democrazia è fica». A servire i cocktail, l’avvocato Ghedini. A cantare sul palco - ci si perdoni l’accostamento incongruo - l’ottimo Ivano Fossati. Perchè la sua nuova canzone è il riassunto di Palacio Berlusconi e di tutto il resto: «La decadenza».
Le solite tappezzerie rosse, le luci soffuse, i divanetti promiscui, gli angoli bui, la lussuria che trasuda dalle pareti. Suggerimenti per rendere Palacio Berlusconi più erogeno.
Gli amplificatori diffondano la voce di Ale Mussolini che canta - lo ha fatto anche ieri a radio Rai - «e Forza Gnocca, noi siamo tantissime....» (sul ritmo della vecchia «e Forza Italia....»).
Dal soffitto, devono pendere tante striscioline di carta, sulle quali sono riprodotte le frasi cult delle intercettazioni telefoniche pubblicate in queste settimane. Del tipo: «Avevo la fila fiori dalla porta, ce n’erano undici ma sono stato solo con otto». Oppure (Tarantini a Berlusconi): «ma lei, alle donne, che cosa gli fa? Impazziscono tutte per lei, e non lo dico per piaggeria». O ancora, ovvio: «La patonza deve girare».
Sui muri, i seguenti cartelli: «Forza Gnocca tira più di un carro di buoi» e «la democrazia è fica». A servire i cocktail, l’avvocato Ghedini. A cantare sul palco - ci si perdoni l’accostamento incongruo - l’ottimo Ivano Fossati. Perchè la sua nuova canzone è il riassunto di Palacio Berlusconi e di tutto il resto: «La decadenza».
di Mario Ajello; Il Messaggero
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